Moscato bianco – Il gioiello di Langhe e Monferrato

Il Moscato bianco, anche chiamato Moscato d’Asti o di Canelli, fa parte della grande famiglia dei Moscati, vitigni aromatici per eccellenza.

La sua storia è antichissima, le prime testimonianze scritte risalgono al 1300, ovviamente in Piemonte, patria d’elezione di questo profumatissimo vitigno. Oggi parleremo soprattutto di Asti, la DOCG più rappresentativa di questo vitigno, ma lo potrete trovare in ogni parte d’Italia. Ci sono svariate leggende sul Moscato bianco, alcuni narrano che già i Greci lo coltivassero e che fosse la celeberrima uva apiana dei Romani, così dolce e irresistibile che le api ne erano ghiottissime. Altre fonti vogliono che il Moscato venga dall’Oriente e che sia giunto con il ritorno dei Crociati. Dicerie a parte, quello che ci interessa sono le caratteristiche organolettiche del Moscato, che lo hanno reso il vino frizzante più venduto nel mondo.

Il Moscato è riconoscibile per il suo bouquet inconfondibile tra cui non mancano mai muschio, pesca, salvia prima di tutto e poi tiglio, glicine, miele e fiori bianchi. Negli spumanti sono presenti anche richiami cremosi e zuccherini dovuti ai lieviti. In bocca è leggero, con una struttura agile ed elegante, ma sempre compatto, con media freschezza e mineralità appena accennata. Quando si parla di Asti Spumante la parola d’ordine è bevibilità.

Langhe e Monferrato sono le zone più vocate, con vari comuni in provincia di Cuneo, Asti per arrivare fino ad Alessandria.

Il più conosciuto è l’Asti Spumante, il classico spumante profumatissimo, dal colore verdolino-dorato, con bollicine fini e quella irresistibile dolcezza, mai troppo esasperata e una gradazione di 12 gradi al massimo.

Non stiamo parlando di spumanti metodo classico da invecchiamento ovviamente, ma di vini agili e piacevolissimi, di pronta beva, prodotti con il metodo Martinotti, ossia fermentazione in autoclave.

E poi c’è il Moscato d’Asti ancora più leggero, più dolce. fruttato e morbido, non frizzante, il classico vinello leggero e gradevolissimo per inzuppare ciambella e da accompagnare a biscotti e torte pannose.

Citiamo anche il Moscato Passito, da vendemmia tardiva, un vino denso e dolcissimo, speziato, che fa affinamento anche in legno, ingentilito da profumi floreali e muschiati. Lo troverete in molte zone d’Italia, declinato in varie maniere, a seconda della sensibilità del produttore.

Fonte: winedharma.com